A piedi
e in bici

La rete escursionistica del Chianti ha permesso la creazione di 5 percorsi tematici che interessano il territorio di San Gusmè, di diversa lunghezza, identificati dalla segnaletica uniformata a livello nazionale dal CAI, Club Alpino Italiano.

Sul portale www.sweetroad.it è possibile consultare l’intera offerta di percorsi cicloturistici.

Il progetto, inoltre, ha portato alla realizzazione di una carta escursionistica dedicata all’intera rete escursionistica e al dettaglio dei percorsi tematici, da cui sarà possibile accedere anche a una App per la geolocalizzazione in tempo reale dell’escursionista.

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Gli Etruschi in terra Berardenga

Il territorio a nord dei centri storici di San Gusmè e Villa a Sesta è ricco di testimonianze di epoca etrusca. Dalle necropoli del Poggione e di Bosco alle Pici, luoghi di ritrovamenti di elevato interesse, agli insediamenti oggi sedi di edifici modificati nel tempo, fino ai misteri che avvolgono le dolci forme di Pian Tondo, una collina che si eleva proprio di fronte all’intersezione tra i sentieri 366 e 371 e che ha restituito reperti significativi e tracce della probabile presenza di un palazzo signorile, alla cui esistenza sono collegabili anche i ritrovamenti di parti di carro e spoglie principesche, della necropoli del Poggione. Il percorso, di poco inferiore ai 12 km, attraverso i sentieri 330. 371, 371A e 366 collega i centri storici medievali di San Gusmè e Villa a Sesta ai luoghi citati ed al nulceo di Campi, uno dei luoghi più significativi storicamente e paesaggisticamente dell’intero territorio della Berardenga, posto su un’altura alle pendici dei monti del Chianti dalla quale si affaccia un panorama dalla bellezza impressionante.

Dati tecnici: lunghezza 12,2 km – Dislivello positivo 545 m – Quota massima 645 m – Quota minima 385 m – Difficoltà E

Caratteristiche del tracciato: Strade bianche, sentieri di bosco e tratti che costeggiano vigneti. Sono presenti brevissimi tratti di collegamento su strade provinciali, prive di particolare traffico. Particolare attenzione nei tratti discendendi dei sentieri 366 e 371 dal podere Scandelaia in poi. Il sentiero 371A deve essere affrontato andata e ritorno.

Sentieri da seguire: 330-371-371A-366

Sentieri per varianti: Attraverso il sentiero 366 è possibile creare due anelli, entrambi di circa 8,5 km, con inizio dai centri storici di Villa a Sesta, lato occidentale, e San Gusmè, lato orientale. In quest’ultimo caso, merita allungare il percorso fino al 371A per visitare la necropoli etrusca del Poggione.

La farfalla del Granduca

Tutto il territorio comunale, con la sua caratteristica forma a farfalla, nata dalle varie riforme dei confini comunali volute in principio da Pietro Leopoldo, lungimirante Granduca di Toscana tra il 1765 e il 1790. Un affascinante cammino da compiere in più giorni, pernottando in una delle tante strutture ricettive presenti lungo il tragitto. Quasi 80 km tra vigneti, panorami mozzafiato, emergenze storiche ed architettoinche che rendono la Berardenga uno dei territori più apprezzati e conosciuti del Chianti. Il tracciato unisce le due principali direttrici della rete escursionistica della Berardenga, contraddistinte dai numeri 330 e 370, e collega il capoluogo ai principali centri storici del territorio (San Gusmè, Villa a Sesta, Vagliagli), a numerosi luoghi dall’elevato valore storico, architettonico, paesaggistico e naturalistico.

Dati tecnici: lunghezza 78,2 km – Dislivello positivo 2370 m – Quota massima 575 m – Quota minima 195 m – Difficoltà E

Caratteristiche del tracciato: Percorso da consigliare a chi ha un buon grado di allenamento e discreta propensione alla camminata in ambiente naturale, privo di particolari difficoltà ma caratterizzato da lunghezza ed altimetria importanti e da alcuni punti da superare con un minimo di agilità

Sentieri da seguire: 330-370

Sentieri per varianti: Oltre alle innumerevoli soluzioni consentite dalla rete di sentieri compresa all’interno dell’area circoscritta dal tracciato, altre variazioni da consigliare interessano l’area dei sentieri 364 e 365 per godere delle emergenze storiche dei luoghi dove nel IX secolo nacque la Berardenga, e quella dei sentieri 366 e 371 per ammirare il maestoso panorama che si apre dalla collina di Campi e per l’interessante zona di ritrovamento di reperti etruschi.

In cammino nella memoria

La parte di territorio più remota, più aspra e al tempo stesso più autentica e affascinante, posta all’estremità nordest della Berardenga, dove gli ultimi vigneti lasciano spazio a meravigliosi boschi, solcati da corsi d’acqua e strade bianche che disegnano un paesaggio unico, costellato di emergenze storiche ed architettoniche di assoluto valore. Fulcro del percorso, che in circa 11 km propone 545 metri di dislivello positivo, è il borgo di Rosennano, nome di origine etrusca menzionato per la prima volta all’inizio del XII secolo. Il tracciato porta anche al di fuori del territorio di Castelnuovo Berardenga, per godere della bellezza dell’antico paese di Monte Benichi, ben conservato e sorto dove un tempo era stata eretta una fortezza a presidio di una terra oggetto di continui scontri tra senesi e fiorentini. Ma il luogo che caratterizza il percorso è il podere Palazzaccio: 4 luglio del 1944, le truppe tedesche, a poche ore dalla liberazione di Castelnuovo Berardenga, sospettando la presenza di partigiani protetti dalle persone del posto, attuano una spietata rappresaglia, trucidando nove persone, tra le quali donne e bambini, anche di pochi mesi. Sul posto, due monumenti di epoca diversa ed una lapide, ricordano quello che è stato l’unico eccidio di civili perpetrato dalla trupe tedesche in provincia di Siena. I sentieri da seguire sono il 368 e il 369.

Dati tecnici: lunghezza 11,2 km – Dislivello positivo 545 m – Quota massima 520 m – Quota minima 295 m – Difficoltà E

Caratteristiche del tracciato: Il percorso si sviluppa quasi interamente su strade bianche, dall’immaginabile valore paesaggistico. Il solo tratto compreso tra il borgo di Rosennano e il podere Vivaia è su sentiero di bosco, in parte a fianco di vigneti, e presenta un guado privo di particolari difficoltà.

Sentieri da seguire: 368-369

Sentieri per varianti: Trattandosi di una zona marginale del territorio ed essnedo strutturato per unire alcuni punti dall’eccezionale valore storico e architettonico, non sono previste varianti.

La Berardenga

L’ala orientale della “Farfalla”, segnata dalla demarcazione tra le propaggini meridionali dei monti del Chianti e le dolci forme delle affascinanti Crete Senesi. Il percorso del tour della Berardenga, attraverso i suoi 39 km e 1092 metri di dislivello positivo, ci porterà a scoprire il contrasto di colori e forme tra queste due aree famose in tutto il mondo. Raggiungeremo luoghi iconici del territorio, come il Cippo che ricorda la Battaglia di Monteaperti, svoltasi nel 1260 tra senesi e fiorentini e citata da Dante nel decimo canto dell’Inferno; incontreremo tre dei principali centri storici della Berardenga: il capoluogo, con la sua imponente villa Chigi e la vicina torre dell’Orologio, San Gusmè e le sue mura trecentesche, guardate a vista dalla mitica statuetta di Luca Cava, e Villa a Sesta, paese del Dit’Unto, il “festival del mangiare con le mani” e nella cui chiesa è custodita una bellissima madonna lignea dello scultore senese Jacopo Della Quercia.

Dati tecnici: lunghezza 38,9 km – Dislivello positivo 1092 m – Quota massima 485 m – Quota minima 195 m – Difficoltà E

Caratteristiche del tracciato: Percorso da consigliare a chi ha un minimo di allenamento e di propensione alla camminata in ambiente naturale, privo di particolari difficoltà ma caratterizzato da lunghezza ed altimetria importanti e da alcuni punti da superare con un minimo di agilità.

Sentieri da seguire: 370-333-330

Sentieri per varianti: All’interno dell’area circoscritta dal tracciato, si snoda una fitta rete di sentieri che consente di definire varianti a piacimento, in funzione di quali emergenze storiche, architettoniche e paesaggistiche voler visitare. In tal caso, gli altri percorsi più brevi, consentono comunque di valutare proposte tematiche già predisposte.

Storia e tradizioni del paesaggio toscano

Descrizione: Percorso semplice, breve ma dalla bellezza unica, per l’ambientazione in un paesaggio creato dalla mano dell’uomo e sapientemente conservato. Oltre alla storia delle trecentesche mura del borgo di San Gusmè, le tradizioni del mondo rurale: casolari accuratamente conservati, spettacolari vigneti dove nascono vini pregiati e conosciuti a livello internazionale, la villa di Arceno, una volta villaggio, oggi residenza che deve il suo attuale aspetto signorile ad una completa ricostruzione della fine del XVII secolo, impreziosita da un parco all’inglese realizzato dall’architetto Fantastici nella prima metà del XIX secolo. Poche decine di metri a nord della villa, l’intersezione tra due spettacolari viali di cipressi ortogonali tra loro, uno dei quali parte del percorso, l’altro visibile dal suo inizio, in un gioco di prospettive che ne fa percepire tutta la maestosa bellezza. Il percorso è composto dai sentieri 330 e 367. Caratteristico l’attraversamento del fiume Ombrone, il secondo fiume della Toscana, in un punto a poche centinaia di metri dalla sua sorgente, tra il podere Chiusarella e San Gusmè, dove si presenta come un piccolissimo ruscello.

Dati tecnici: lunghezza 6,1 km – Dislivello positivo 205 m – Quota massima 485 m – Quota minima 345 m – Difficoltà T

Caratteristiche del tracciato: Il percorso si sviluppa quasi completamente su bellissime strade bianche, in parte affiancate da cipressi e in parte immerse nei boschi della tenuta di Arceno. Il guado del fiume Ombrone non presenta particolari criticità, mentre un piccolo tratto di collegamento su strada provinciale, per quanto con modesto traffico, consiglia attenzione.

Sentieri da seguire: 330-367

Sentieri per varianti: Percorso breve, non presenta varianti né particolari necessità di individarle. Nel caso è possibile collegare la fattoria di Arceno con il centro storico di San Gusmè, utilizzando la strada comunale, non tracciata, ma impedirebbe di godere del bellissimo panorama che si apre a monte del podere San Donato.